“Il nuovo Parlamento” che si insedierà a metà luglio è “frutto delle indicazioni espresse nelle urne, che hanno rappresentato una tappa molto importante nella storia d’Europa da cui trarre importanti indicazioni”, date anche da “tutte le forze politiche: in questi mesi tutti hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle politiche Ue, nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l’Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora”. Questo uno dei passaggi cruciali del discorso della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera, nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo che si terrà domani e dopodomani a Bruxelles.
Comunicazioni che sono state approvate anche dal Senato con 93 voti favorevoli e 54 contrari, dopo lil passaggio alla Camera, che ha dato il via libera alla risoluzione della maggioranza: i sì sono stati 178, i contrari 98.
“Non si può prescindere dall’Italia”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la tradizionale colazione di lavoro al Quirinale che precede il Consiglio europeo con la premier, Giorgia Meloni, i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e delle Politiche europee, Raffaele Fitto, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Meloni ha ribadito quanto sottolineato nelle comunicazioni al Parlamento di questa mattina e nella replica alla Camera, mentre fonti del Quirinale ricordano che il Capo dello Stato ha sì rimarcato il ruolo centrale svolto in Europa dal nostro Paese, ma non rientra nei suoi compiti entrare nelle dinamiche politiche che fanno da sfondo alle trattative in corso in queste ore in vista dell’attribuzione dei nuovi incarichi all’interno dell’Unione europea.