Il 15 maggio, dopo il primo e il secondo tentativo di abbattimento fallito, anche il terzo non ha avuto esito positivo. Il prossimo passo sarà la demolizione completa della struttura a terra dell’altoforno e lo sgombero delle aree
Al quarto tentativo di demolizione è crollato a terra l’ultimo altoforno delle acciaierie di Piombino (Livorno). Alle 13.17 la torre di acciaio alta 90 metri, che costituiva la parte superiore dell’Afo 4, come era denominato l’impianto siderurgico dismesso dal 2014, ha ceduto sotto la tensione dei tiranti degli escavatori ed è collassata abbattendosi al suolo in una nube di polveri. L’area era stata isolata nell’ambito di uno specifico piano di sicurezza anche a livello ambientale per evitare la dispersione incontrollata di residui e polveri. Il prossimo passo sarà la demolizione completa della struttura dell’altoforno e lo sgombero delle aree.
L’abbattimento portato a termine oggi, 16 maggio, affidato alla ditta specializzata F&R-Demiced, responsabile delle demolizioni nell’area dell’ex area a caldo, segue a ben tre tentativi andati a vuoto mercoledì 15 maggio: dopo il primo e il secondo tentativo di abbattimento fallito, anche il terzo non ha avuto esito positivo. Il vecchio altoforno dismesso si è appena mosso all’inizio dell’ultimo tentativo, ma dopo si è ’seduto’ e non si è più smosso.
Le acciaierie di Piombino sono controllate dalla società JSW, che fa parte della multinazionale indiana dell’acciaio O.P. Jindal Group, classificata tra le migliori realtà dell’India per le sue attività innovative e sostenibili nei settori chiave dell’acciaio e dell’energia.