Il decreto “Salva casa”, con le misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica. Ma anche un provvedimento, anch’esso un decreto legge, in cui confluiscono disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Ma il menù della riunione del Consiglio dei ministri di questa mattina. dalle 9:30 in poi, prevede anche un disegno di legge di delegazione europea e l’esame definitivo del decreto legislativo per la revisione del sistema sanzionatorio tributario.
All’ordine del giorno inoltre un disegno di legge in materia di sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, l’esame preliminare di un decreto del presidente della Repubblica con modifiche al regolamento per la quota dell’8 per mille dell’Irpef devoluta allo Stato e, infine, l’esame preliminare di un decreto del presidente del Consiglio sull’ordinamento militare, in materia di organizzazione del ministero della Difesa.
Decreto salva casa: fuori i lavori senza permesso, dentro le tende da esterno
Tra i punti chiave che, secondo la bozza di tre articoli del provvedimento, caratterizzeranno il decreto sulla casa ci sono il superamento della doppia conformità, l’aumento delle tolleranze, con una diversificazione a seconda della dimensione dell’immobile. E poi ancora regolarizzazione delle variazioni in cantiere e semplificazioni sullo stato legittimo degli immobili. Nel Dl salva-casa anche disposizioni sui dehors a carattere sanitario realizzati durante l’emergenza sanitaria Covid. In generale, è prevista la possibilità di sanare modifiche interne, come lo spostamento di muri e tramezzi o la chiusura di verande e piccole modifiche esterne, come l’ampliamento di finestre e balconi o la realizzazione di tende da esterno. Ma invece non interverrà per la regolarizzazione di alcuni piani di rigenerazione urbana a Milano: inizialmente prevista, dovrebbe slittare in fase di conversione del testo in Parlamento. Via libera nel provvedimento alle tolleranze costruttive (che saranno innalzate rispetto all’attuale 2%) e le parziali difformità; quindi difformità minori che non vanno a incidere sulla struttura di un edificio, sulle sue caratteristiche essenziali. L’obiettivo del provvedimento è consentire di sanare i piccoli interventi non pienamente legittimi, ma non spingersi fino a un vero condono di abusi edilizi.
Fisco, arriva la riforma delle sanzioni, multe più lievi
Va verso il disco verde dell’esecutivo anche il decreto legislativo per la revisione del sistema sanzionatorio tributario. Prevede sanzioni più leggere per le violazioni in materia di tasse. Dalla dichiarazione fiscale omessa o infedele ai casi in cui si comunica al Fisco meno di quanto accertato, finisce l’era delle maxi-multe fino al 240%: al contribuente verrà chiesto non più del 120% dell’ammontare dovuto. Il nuovo regime, che dovrebbe scattare da settembre, prevede sanzioni amministrative ridotte da un quinto a un terzo. Alcune novità del decreto sanzionatorio riguardano proprio violazioni relative alle tasse comunicate al fisco. Per chi non presenta la dichiarazione dei redditi o dell’Irap oppure la dichiarazione del sostituto d’imposta, la multa sarà del 120%, anziché dal 120 al 240% previsto ora. Mentre per dichiarazione infedele, si passa da 90-180% al 70%.
Calcio, arriva l’organo di vigilanza sui conti dei club
Il progetto Authority approda sul tavolo del Governo. Il nuovo organo di vigilanza controllerà i conti dei club professionistici andrà a sostituire la Covisoc che, «non garantisce la terzietà», ha sottolineato il ministro Abodi secondo il quale «un mondo che gode di autonomia dovrebbe mettersi in discussione e poi generare anticorpi che dovrebbero mitigare gli effetti negativi. Anche quello che sta succedendo con l’authority rappresenta il fallimento di un modello di autocontrollo». Il Coni rimane sulla sua posizione, ovvero la richiesta di un adattamento di Covisoc e Comtec – i due enti differenziati per calcio e basket – con una diversa gestione delle nomine. Una proposta già bocciata, però, dal ministro in quanto «tradiva lo spirito della norma». Contrarietà che accomuna al Coni anche la Figc; ancora una volta al centro del dibattito è l’autonomia che, secondo i dirigenti sportivi, rischia di non essere garantita con l’inserimento dell’azione governativa nella materia sportiva.