Un Direttore nazionale degli armamenti che coordina tutti i programmi di acquisizione all’estero. La figura è prevista dalla bozza di uno dei provvedimenti che sono approdati sul tavolo del Consiglio dei ministri. Si tratta di uno schema di Dpcm che modifica il testo unico delle disposizioni regolamentari dell’ordinamento militare, in materia di organizzazione del Ministero della difesa. La bozza prevede che il ministro della Difesa possa nominare un Direttore per la politica di difesa, che gli fornisce collaborazione e supporto nell’elaborazione dellle direttive in materia di politica militare e industriale, e – si legge ancora nel documento – «per le connesse determinazioni di competenza dell’organo politico anche per quanto riguarda le conseguenze sulla pianificazione finanziaria».
Il Direttore per la politica di difesa si raccorda con lo Stato maggiore della Difesa, con la Direzione nazionale degli armamenti e con gli altri responsabili dell’amministrazione che hanno competenze nelle materie di interesse. Questa figura è scelta tra gli ufficiale generali o gli ammiragli che hanno esperienze specifiche nel settore, o tra i dirigenti civili dirigenti del ministero o di altre ammionistrazioni, o ancora tra esperti in possesso delle necessarie competenze.
Il Direttore nazionale degli armamenti
Tra le funzioni del Direttore nazionale degli armamenti, quello di individuare e promuovere in campo nazionale e internazionale, sulla base dei criteri stabiliti dal Capo di Stato maggiore della Difesa, i programmi di ricerca tecnologica per lo sviluppo dei programmi di armamento. Questa figura «è responsabile della politica degli armamenti relativamente alla produzione di materiali per la difesa e a tal fine predispone gli elementi consultivi tecnico – industriali per il ministro». Il Direttore nazionale degli armamenti «segue e coordina tutti i programmi di acquisizione all’estero, o che comunque comportano spese all’estero. nonché tutti gli accordi di coproduzione e di reciproco interesse con un o o più paesi». Infine, «segue le commesse estere affidate all’industria nazionale, allo scopo di trattare con visione unitaria e interforze tutti i problemi connessi alla partecipazione dell’industria nazionale ai programmi di coproduzione internazionale per la difesa».
Arriva un Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa
Il provvedimento prevede anche delle soluzioni sul fronte della comunicazione: per «sviluppare e valorizzare la cultura della Difesa», si legge ancora nella bozza, «opera un Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa, composto da esperti nei settori della comunicazione, della cultura, della ricerca scientifica e tecnologica».