I sei figli della coppia e i nipoti ancora oggi attribuiscono a quel luogo la magia dell’infanzia e della famiglia. Della holding Ferragamo, la tenuta dal 2018 fa parte dell’offerta di ospitalità del Borro. Più in generale i fratelli Ferragamo, Ferruccio, Leonardo, Massimo e Giovanna (i quattro fratelli oggi in vita), hanno optato per la diversificazione del business di famiglia, creando un gruppo differenziato tra imprese comuni ai fratelli – come Lungarno collection – e progetti che i singoli hanno avviato in autonomia. Una di queste singole iniziative è Il Borro, che come detto gestisce anche la tenuta di Viesca. Acquistato nel 1993 da Ferruccio Ferragamo, l’antico borgo medievale è stato modellato con lo spirito che contraddistingue l’ospitalità della famiglia. «La ricettività ha un grandissimo potenziale in Italia – racconta Ferruccio al Sole24 Ore -. Noi siamo arrivati negli alberghi per una idea iniziale di diversificazione, l’azienda Ferragamo cresceva a doppia cifra e abbiamo pensato di diversificare entrando nell’accoglienza. Idea che ho fatto mia con Il Borro». Ferruccio di Viesca ricorda il rapporto con la terra e con chi a suo tempo lavorava nella tenuta. «Quando arrivava mio padre – dice – era atteso da tutti coloro che si occupavano della tenuta, delle coltivazioni, del bestiame, per parlare dei lavori, della semina e delle attività da portare avanti. Mi sono avvicinato così all’agricoltura e alla sostenibilità. Al Borro siamo completamente sostenibili e autosufficienti, produciamo più energia di quella che consumiamo. La sostenibilità è un dovere». Ferruccio racconta delle attività e dei sette ristoranti, due dei quali a Viesca, dove arrivano tutti i prodotti della terra circostante. «Siamo molto orgogliosi del lavoro implementato, adesso dalla lana delle nostre pecore ricaviamo anche un tessuto per produrre coperte e scialli per i nostri clienti e intendiamo realizzare una collezione di abiti per vivere la campagna. Una linea che non sarà di moda ma di stile».
«I 150 ettari di Viesca sono proprietà di tutti noi fratelli, io come Borro la affitto per un periodo di 25 anni e la gestisco» dice Ferruccio. In quattro anni nella tenuta sono stati investiti otto milioni di euro, per le piscine fino all’aria condizionata, tanto osteggiata dalla signora Wanda, dai campi da tennis al nuovo ristorante realizzato per le cooking class e, infine, la piccola Spa.
La proprietà si suddivide in sette case coloniche e una grande villa di nove stanze e venti suite. «Il 2023 è stato un anno positivo – dice ancora Ferruccio -, con un incremento del 18%, grazie anche al trend dell’accoglienza. Ma in Italia non dobbiamo dare per scontato che i turisti arrivino, bisogna meritarseli». I clienti, che qui potranno venire d’ora in poi tutto l’anno, arrivano da varie parti del mondo, con una netta predominanza di americani, che rasenta il 50%. Molti anche gli europei e gli italiani, che restano al secondo posto oggi.
Lo sviluppo non si ferma mai e nell’immediato futuro riguarderà le cantine, per le quali è stato creato un nuovo percorso a circa 300 metri sotto terra per raggiungere un nuovo edificio, la Tinaia, ma è stato creato anche un polo logistico distaccato dal Borro, per la distribuzione dei prodotti come vino e olio, e un wine club.
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