Conservare la gestione del servizio idrico integrato (Sis) in mani pubbliche anche dopo il 31 dicembre 2025, quando scadranno i termini della concessione oggi in capo all’Acquedotto Pugliese, spa a totale controllo regionale.

Con la legge approvata a maggioranza dal consiglio regionale per la “Costituzione del Comitato per il controllo di Acquedotto Pugliese”, i Comuni pugliesi potranno costituire, entro 90 giorni dalla entrata in vigore del testo normativo, una società per azioni, una Società veicolo, a totale partecipazione pubblica e a controllo congiunto regione-enti locali, cui affidare in house il Sis.

La Regione conferirà nel capitale sociale della spa fino a un massimo di 400mila euro, da dividere tra tutti i comuni in base alla consistenza delle infrastrutture destinate alla gestione del servizio idrico integrato. Nella società non sono ammessi privati e una volta costituita, la regione avvierà il trasferimento graduale e a titolo gratuito, nella misura massima del 20%, delle azioni di Aqp spa in favore dei comuni aderenti, in proporzione alla detta consistenza. Una consistenza che Fabiano Amati, il presidente della commissione consiliare regionale che a giugno scorso aveva presentato una proposta di legge sul tema, quantifica «in circa 11,3 miliardi di euro di valore delle opere».

Con questa legge, quindi, il Consiglio vuole evitare il rischio che il rispetto della direttiva Ue – che impone che la gestione del servizio idrico debba andare a gara – comporti, dal 2026, il controllo dell’acqua in mani private. E infatti il commento del presidente della Regione, Michele Emiliano, è tutto centrato su questo aspetto: «Noi avremo la possibilità di dire che l’acqua nostra è pubblica due volte. È pubblica perché è pubblica ed è pubblica anche per come viene distribuita, perché verrà distribuita assieme ai Comuni, ciononostante in un regime di capacità concorrenziale».

Domenico Laforgia, presidente di Aqp, definisce questa scelta legislativa come la migliore per il territorio, prevedendo una soluzione in house e dando all’Autorità Idrica della Puglia – titolare del Servizio Idrico – tutte le opzioni contemplate dalla legge. «Già oggi operiamo con l’Autorità idrica pugliese, che è il soggetto rappresentativo dei comuni per il governo pubblico dell’acqua – afferma –. Lo schema Regione-Aip-Aqp ha dimostrato di funzionare benissimo. L’acqua potrà restare pubblica e il patrimonio che rappresentiamo continuerà ad appartenere a tutti i cittadini pugliesi».

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