Un’azione comune tra pubblico e privato per rafforzare il peso economico del G7 e ridurre con urgenza in divario di competitività. È il messaggio che il mondo industriale, riunito nel B7, manda ai governi, l’unica strada per affrontare le transizioni che stanno modificando l’economia.
«Le sfide e le opportunità che dobbiamo affrontare sono immense, occorre lavorare insieme pubblico e privato», ha detto Emma Marcegaglia, B7 Chair, aprendo i lavori del B7 Summit ieri mattina, in Confindustria, in vista del vertice G7 di giugno. Le raccomandazioni sono state messe nero su bianco e ieri sera una delegazione di imprenditori le ha consegnate al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Lo scenario è complesso, ha aggiunto Marcegaglia, «va aumentata la competitività e vanno ridotti i divari tra i paesi stessi del G7, in particolare tra Usa e Ue. Occorrono due grandi patti, uno tra politici e imprese, l’altro tra i governi del G7 per costruire una forte convergenza sulle politiche industriali». Inoltre «come G7 – ha aggiunto – dobbiamo difendere i valori fondanti delle democrazie liberali: libertà, Stato di diritto, concorrenza leale e libera imprese, in una situazione in cui i diritti umani sono in gioco, i mercati sono minacciati».
Scenario globale, transizione green, da raggiungere con la neutralità tecnologica, l’Intelligenza Artificiale, fattore di competitività, ma da utilizzare nel rispetto di codici etici e senza oneri eccessivi per le imprese, ruolo di banche e finanza: attorno a questi temi si è svolto il dibattito del B7 Summit. Con lo sguardo attento all’Africa, con cui il G7-B7 deve collaborare, nell’approccio del Piano Mattei.
L’azione comune tra imprese e politica è stata condivisa anche da Elisabetta Belloni, sherpa del G7: «c’è connessione – ha detto – tra stabilità economica e politica, il ruolo del G7 deve essere percepito come guida delle democrazie liberali e delle economie di mercato, investendo nei paesi che vogliono rispettare questi principi». Un atteggiamento condiviso dai ministri che hanno ribadito il ruolo dell’industria: «senza industria è impossibile competere ed essere presenti nella politica del mondo», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, si è soffermato sulla sicurezza energetica, Adolfo Urso, titolare del Mimit, ha ricordato il suo impegno nel ripristino del B7 industria e le risorse, 1,5 miliardi di euro, sull’IA. Servono talenti, come ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, sottolineando che l’IA ha bisogno di competenze.