La crisi e i rincari non fermano l’occultismo. Anzi, i numeri del settore sono in crescita, soprattutto in rete. In Italia sono circa 12 milioni, pari al 20% della popolazione complessiva, le persone che bussano alla porta di maghi, cartomanti, occultusti e guaritori cercando supporto o conforto. Ognuna spende, in media, 500 euro l’anno, per un totale di circa 6 miliardi.
Il rapporto 2024: mille segnalazioni all’anno
I dati emergono dal rapporto 2024 dell’Osservatorio Antiplagio che, dopo dieci anni, e in occasione del trentennale dell’associazione, presenta il nuovo dossier con i numeri che indicano un fenomeno crescente «anche grazie ai social e alla rete» in cui si registra il 90% dei consulti online e solamente il 10% in presenza». «In trent’anni di attività abbiamo ricevuto circa 28 mila segnalazioni, ne raccogliamo un migliaio l’anno, quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore – sottolineano Giovanni Panunzio e Alfredo Barrago rispettivamente coordinatore nazionale e presidente dell’Osservatorio antiplagio Ong -. La solitudine e la facilità con cui i social permettono di avvicinare e conoscere tutto delle persone rendono il fenomeno ancora più vasto. Spesso c’è addirittura chi usa degli avatar e, dopo aver ottenuto i soldi, sparisce».
Economia che vale 6 miliardi
Attorno a questo mondo come emerge dai dati raccolti dal rapporto, c’è un giro di denaro che vale 6 miliardi di euro, calcolati sulla base di una spesa media di 500 euro l’anno a cliente per il totale di 12 milioni. A leggere i dati per regione emerge un fatto: il numero più elevato di maghi, veggenti, medium e guaritori è in Lombardia (2,5 mila) con 180 mila clienti e una spesa di 90 milioni. A seguire la Campania con 2,2 mila operatori, 150 mila clienti e una spesa di 80 milioni. Al terzo posto il Lazio con 2 mila addetti, 140 mila clienti e una spesa di 75 milioni. Gli occultisti che ricevono in studio, come evidenzia il rapporto, sono 20 mila con un bacino di 1,2 milioni di clienti e un fatturato di 600 milioni di euro. Ossia il 10% del totale. Il restante 90% degli incassi «deriva da contatti online o telefonici». «Il rapporto consulti in presenza e consulti a distanza – si legge ancora – in 15 anni si è quasi invertito». L’impennata è iniziata nel 2020 con le restrizioni legate alla pandemia che hanno fatto registrare solo 1 appuntamento in presenza su 10.
La clientela e il nodo evasione
A rivolgersi agli occultisti, maghi o cartonamnti sono, nel 68% dei casi, donne. Il rapporto rileva che «di fronte a eventuali truffe, minacce, circonvenzioni, rituali a sfondo sessuale, esercizi abusivi della professione medica e manipolazioni mentali, solo il 3% delle vittime sporge denuncia». Il dossier sottolinea anche un altro aspetto: la questione delle tasse. A leggere i dati emerge che «l’evasione delle imposte sarebbe pari al 98%. «Soltanto il 2% dei clienti – sottolinea il rapporto – afferma che è stato rilasciato un regolare documento fiscale, il 54%, una quietanza anonima, il 44% nulla».