Poste Italiane chiude un nuovo trimestre in crescita con un incremento che porta i ricavi a quota 3,045 miliardi. Crescono anche i margini e l’utile netto, rispettivamente del 14%, a 706 miliardi, e del 16 per cento, a 501 miliardi, anche se questi numeri sono l’effetto della depurazione delle partite straordinarie che da oltre dieci anni contribuiscono ai risultati del gruppo. In questa trimestrale il management evidenzia la capacità di raggiungere risultati solidi anche a fronte della riduzione delle plusvalenze sulla vendita dei titoli di Stato, che da sempre contribuiscono ai numeri del gruppo anche se in modo sempre meno rilevante negli ultimi anni. La riduzione delle plusvalenze è dovuta al rialzo dei tassi di interesse, che hanno raggiunto il picco nell’estate dello scorso anno facendo ridurre il valore di questi titoli.
Conti solidi anche con meno plusvalenza sui titoli di Stato
Se si tiene conto del ruolo avuto dalle plusvalenze sui titoli di Stato emerge che la crescita dei ricavi sarebbe stata dello 0,7 per cento, quella del risultato operativo una flessione dell’8 per cento: questo perché a inizio 2023 le plusvalenze sulla cessione dei titoli di Stato erano state pari a 168 milioni di euro, mentre nei primi tre mesi di quest’anno sono state pari a 22 milioni; nel caso dell’utile netto i proventi straordinari erano stati pari a 121 milioni, contro 16 milioni di quest’anno.
Rinnovato l’accordo con Cdp sul risparmio postale
Il consiglio di amministrazione ha approvato anche il nuovo accordo sul risparmio postale per il triennio 2024-26: l’intesa prevede che la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di Buoni e Libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,60 miliardi di euro2 e un massimo di 1,90 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati.
Corrono i pacchi, conti correnti meno cari e boom del credito al consumo
Nel settore della consegna dei pacchi i ricavi continuano a salire (+4,6 per cento) raggiungendo quota 934 milioni. Il risultato operativo e l’utile risentono del minore apporto delle plusvalenze. Il repricing della corrispondenza (+3%) ha consentito di compensare il calo dei volumi. I ricavi dei pacchi hanno registrato un incremento del 10 per cento (368 milioni) e i volumi hanno raggiunto quota 71,1 milioni (+21,5% rispetto a marzo 2023). Vanno bene anche i ricavi dei servizi finanziari, a quota 1,33 miliardi (sarebbe un aumento del 4% al netto delle plusvalenze). Ha continuato ha contribuire l’effetto del rialzo dei tassi di interesse, che ha fatto salire il margine di interesse dell’8,2 per cento, a quota 590 milioni di euro. Le commissioni sul risparmio postale sono salite dell’1,2 per cento, a 430 milioni. Significativa la crescita del credito al consumo, con un aumento delle commissioni del 40,6 per cento, a quota 62 milioni. In flessione dell’8,2% i ricavi da servizi di incasso e pagamento (186 milioni) perché da aprile 2023 è stato ridotto ridotto il repricing effettuato sui conti correnti, quindi anche su ricavi da bollettini, conti bancari, commissioni Inps. In aumento del 54 per cento le commissioni sul risparmio gestito, a quota 45 milioni. Il risultato operativo è sceso a 199 milioni anche a causa dei maggiori costi di distribuzione.
Polizze danni su del 78%, i contratti per l’energia sono 440 mila
I ricavi del settore assicurativo aumentano del,’1 per cento, a 397 milioni, per la ripresa del settore Vita con un ridotto tasso di riscatto delle polizze e la crescita importante del comparto danni (+77,9 per cento, a 35 milioni). Continua a brillare Postepay, con una crescita dei ricavi del 17,3%, a 379 milioni, al quale i pagamenti hanno contribuito con 283 milioni (+13,7%). Il risultato netto è cresciuto del 39 per cento, a 93 milioni. Nei primi tre mesi la vendita di luce e gas ha comportato ricavi per 15 milioni contro 5 milioni di fine marzo 2023. I contratti nel periodo sono 440 mila.