Sarà un mese di giugno intenso per gli appassionati di aste di moda, una categoria che da almeno dieci anni a questa parte ha conquistato sempre più spazio nei calendari delle case d’asta: fra gli appuntamenti più interessanti c’è quello dedicato a creazioni provenienti dal guardaroba personale di Vivienne Westwood, da Christie’s alla fine del mese, mentre Julien’s tenterà di ripetere il successo della vendita dell’abito del 1985 della principessa Diana (battuto in dicembre per ben 1,1 milioni di dollari) con altri abiti appartenuti alla principessa del Galles, e Bonhams batterà un sofisticato abito nero di Yohji Yamamoto indossato da Carolyn Bessette Kennedy, consorte di John Kennedy Jr., che si aspetta raggiunga i 200mila dollari.
La celebrità dei guardaroba di provenienza, che garantisce il mantenimento del valore; la preziosità e la rarità delle lavorazioni (come quelle del cappotto Coromandel di Chanel Haute Couture AI 1996-7 sul quale i ricamatori di Lesage hanno lavorato per oltre 800 ore, battuto per 312mila dollari da Maurice Auction, casa d’aste parigina specializzata in moda); la possibilità di accedere a creazioni “second hand” ma dalla provenienza certificata, oppure di avere immediatamente quelle che normalmente nella versione nuova richiedono lunghe attese per arrivare in negozio, attraggono sempre più persone alle aste di questo genere. Eventi che garantiscono, puntando sulle icone dei marchi più celebri, anche interessanti possibilità di investimento. Il caso della Birkin 28 Himalaya di Hermès, in pelle di coccodrillo del Nilo e inserti di diamanti, considerata la borsa più preziosa del pianeta, lo dimostra: sotto il martello di Christie’s a Hong Kong nel 2016 è stata battuta a 300mila dollari e nel 2021 a 513mila.
Anche le case d’asta italiane riservano sempre più numerosi spazi per la moda, come dimostra il caso della torinese Aste Bolaffi, specializzata in monete e francobolli: il 30 maggio, nella sua sede di via Cavour, saranno battuti accessori di lusso dei marchi protagonisti di questi eventi, Hermès Chanel e Dior: fra i pezzi più ambiti, la Kelly 32 di Hermès del 2005 in coccodrillo color cognac, per la quale la base d’asta è di 10mila euro, e una Kelly Retourne 25 in pelle swift rose dragee, all’asta da 5mila euro. Prezzi che se confrontati al nuovo rendono più accessibile il possesso di una creazione di questi marchi più accessibili, soprattutto in tempi di crisi per gli acquisti della cosiddetta fascia premium. Partendo da 1.300 euro si può ambire a una tracolla Dragon firmata da Tom Ford per Gucci e da mille a una Mini Timeless rossa di Chanel.