«La decisione di vendere è una prerogativa dell’azionista e non del management. Mercoledì prossimo l’azienda licenzierà il Piano a cinque anni, 2024-2028, a tutte le istituzioni e agli investitori». Lo ha detto l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in audizione presso la commissione Trasporti della Camera sulla privatizzazione dell’azienda, rispondendo alle domande dei parlamentari. «E’ un Piano che non parla di privatizzazioni o seconde quote, ma è il Piano dell’azienda a prescindere», ha sottolineato
Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri annunciato lo scorso 25 gennaio stabilisce che la quota “dello Stato nel capitale di Poste Italiane, anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal ministero dell’economia e delle finanze”, non debba essere «inferiore al 35 per cento».
Del Fante: 13.000 uffici postali e 580 miliardi di risparmi
«Da quando si è insediato questo consiglio di amministrazione, nel 2017, la nostra presenza sul territorio è rimasta intatta. Abbiamo ancora 13mila uffici postali e circa 35 milioni di clienti nel nostro database» ha detto Del Fante. E ha ricordato che «nell’ultimo anno abbiamo consegnato 256 milioni di pacchi, attraverso una flotta di 30mila mezzi. Abbiamo 30 milioni oggi di carte di pagamento emesse e gestiamo risparmi degli italiani per 580 miliardi. Nel settore assicurativo, sempre nel 2023, abbiamo raccolto 18 miliardi lordi. Siamo i primi identity provider nell’ambito di Spid». E ancora: «Abbiamo un impatto diretto e indiretto misurabile nell’arco 2018-2023 in 65 miliardi, tramite la nostra attività di acquisto e investimento, ma anche mediante i salari che paga l’azienda», ha sottolineato Del Fante.
«In futuro investiremo su logistica e modello omni-canale»
«Investiremo nel futuro in due ambiti: la riorganizzazione logistica, con sempre più pacchi e presenza nel mondo della logistica, non solo con la consegna a casa, e sul modello di servizio sempre più omni-canale» ha precisato l’ad di Poste italiane. «La nostra strategia – ha aggiunto – è quella di assolvere alle esigenze per i vari prodotti del cliente, dandogli il canale per interagire con Poste più comodo e consono. Questo può essere l’ufficio postale, il digitale, il call center. Spesso verifichiamo che è un misto di questi canali».
«Nessun ritardo su progetto Polis, resta strategico»
«Non siamo in ritardo sul piano Polis (che prevede il rilascio del passaporto negli uffici postali nei comuni sotto 15mila abitanti, ndr) che resta un progetto strategico» ha detto Del Fante, annunciando che sono stati «consegnati i primi dieci passaporti pilota in due comuni del bolognese; di questi, 9 sono stati consegnati a casa, uno il cittadino ha detto di volerlo venire a prendere». Gli italiani che ricevono il passaporto a casa «hanno fatto una sola fermata, sono venuti solo una volta in ufficio, con quel viaggio in 15 giorni riceveranno a casa il passaporto».