Questo sarà l’anno giudiziario “delle conferme delle opportunità che abbiamo di entrare in una nuova fase in cui la giustizia è forza motrice di una rinnovata crescita del Paese”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario, rivolgendosi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente in sala.
In quest’anno, ha aggiunto, siamo “chiamati a consolidare un’inversione di tendenza“, “proseguendo in quel ‘profondo processo riformatore’ che lei signor presidente ha più volte sollecitato. Ora gli effetti cominciano a manifestarsi, in termini di abbattimento dell’arretrato e di riduzione dei tempi di definizione dei processi“.
Per il ministro “l’elemento che più ci induce ad essere fiduciosi è l’immissione di nuove risorse, massiccia e da tempo in corso: nel 2023 sono entrati in servizio, a vario titolo, oltre 4.000 unità di personale amministrativo, pari a circa il 10% della intera dotazione organica. Si tratta di preziosa energia vitale che stiamo cercando di valorizzare, con strategie delineate anche sulle specificità territoriali”.
E ha sottolineato che “sono in definizione tre concorsi per 1300 posti di magistrato ordinario, nuove leve che, a fronte di croniche scoperture di organico, rappresenteranno un concreto sostegno allo sforzo degli uffici giudiziari per il raggiungimento degli obiettivi attesi”. Il ministro ha anche ricordato “con particolare gratitudine”, l'”essenziale apporto della magistratura onoraria che a breve sarà oggetto di una doverosa riforma”. E ancora: “più personale, dunque, ma anche mezzi più adeguati. Tra questi – ha spiegato – campeggia la digitalizzazione, che malgrado le difficoltà della transizione, sarà attuata con risorse ordinarie e straordinarie”.