«L’obiettivo dell’Italia è quella di lavorare per la de-escalation e per la pace. La mia visita in Libano, in Israele e Cisgiordania è stata finalizzata a cercare di contribuire a una soluzione positiva. Fermo restando che c’è una guerra in corso, quindi non è così facile, però non bisogna mai demordere». Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato su Radio 24 nel corso della trasmissione “Amici e nemici”.
Tajani: Anp è l’alternativa ad Hamas
«Se si crede nella pace bisogna lavorare per la pace – ha proseguito -. Una pace che sia giusta, una pace che garantisca la sicurezza dello Stato di Israele e che dia una speranza al popolo palestinese di avere in futuro un stato indipendente riconosciuto da tutti. Ma naturalmente lo stato palestinese deve riconoscere Israele, perché altrimenti, senza questo presupposto, è difficile poter procedere. Ho ascoltato parole di grande disponibilità da parte del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen: ha chiesto la liberazione senza condizioni degli ostaggi israeliani. Questo è un segnale molto importante, cioè l’esatto contrario di quello che dice Hamas. L’Autorità nazionale palestinese è alternativa a Hamas», ha sottolineato Tajani.
100 bambini Gaza saranno curati in ospedali italiani
«Abbiamo trovato un accordo, il governo israeliano autorizza l’uscita da Gaza di un centinaio di bambini palestinesi feriti che verranno curati negli ospedali pediatrici italiane. Questa è una bella operazione umanitaria che l’Italia ha condotto insieme ad Israele per aiutare il popolo palestinese e che soffre, cioè non Hamas, ma le vittime civili», ha aggiunto il ministro degli Esteri
Le trattative su rilascio ostaggi e aiuti ai civili palestinesi
Ci sono poi iniziative in corso per affrontare il tema della liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas e dell’ingresso di aiuti alla popolazione civile palestinese. «Su questo anche io ho insistito con Herzog, Netanyahu e con il presidente della Knesset. Ho parlato di questo anche con le famiglie degli ostaggi. Qualche iniziativa c’è, e spero vadano a buon fine, ma sono cose sempre molto complicate che richiedono tempo e riservatezza. Però poi quando vanno a buon fine portano dei risultati positivi, alleviano le sofferenze, quanto meno della popolazione» ha spiegato ancora Tajani.
Nel Mar Rosso con l’Ue, proteggiamo interessi Italia
Sulla missione nel Mar Rosso Tajani ha detto che «l’Ue ha già missione importante (Atalanta) che opera nel Sud del Mar Rosso e protegge il traffico commerciale. In questo momento ci sono due fregate della Marina Militare che fanno parte della missione Atalanta contro la pirateria nel sud del Mar Rosso». C’è poi una seconda missione che opera nello Stretto di Hormuz e come Ue «abbiamo deciso di allargare quell’operazione e in modo da proteggere le navi in maniera militare attiva. Ora è una scorta operativa forte in grado di rispondere a qualsiasi tipo di attacco. L’uso delle armi da parte della nostra Marina sarà lecito in caso di attacchi». «Noi politicamente – ha proseguito – abbiamo sottoscritto il documento degli americani e dei britannici insieme a tanti altri paesi sul diritto all’autodifesa contro gli Houthi, ma abbiamo un’iniziativa dell’Unione Europea. Siamo parte dell’Unione Europea e quindi lavoriamo in sintonia con l’Unione Europea. Non significa prendere le distanze dagli altri, significa rafforzare il ruolo dell’Europa».