Tegola per UniCredit in Russia. Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà della banca in territorio russo per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della RusKhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso avviato nell’agosto 2023 contro UniCredit. A riportare ieri la notizia è stata l’agenzia di stampa russa Interfax, sottolineando che si tratterebbe di misure provvisorie nell’ambito della causa intentata da RusChemAlliance, joint venture tra Gazprom e Rusgazdobycha. Tra gli asset sequestrati ci sono titoli, proprietà immobiliari e fondi, incluse le partecipazioni in UniCredit Leasing Llc e UniCredit Garant Llc. Nessun commento dalla banca.
La vicenda nasce dallo stop alla costruzione di un impianto di trattamento del gas nella regione di Leningrado deciso da Linde (che era all’opera sul progetto con RusChemAlliance e Renaissance Heavy Industries) per non violare le sanzioni decise da Bruxelles. A quel punto le banche garanti, tra cui UniCredit, si sono rifiutate di effettuare pagamenti a RusChemAlliance perché avrebbero potuto violare le sanzioni europee. La società russa ha quindi citato in giudizio, oltre a UniCredit, Deutsche Bank, Commerzbank, Bayerische Landesbank e Landesbank Baden-Wurttemberg. In ogni caso, «il provvedimento cautelare ha ad oggetto solo alcuni beni sufficienti a soddisfare le pretese della parte attrice in caso di vittoria», ha spiegato la banca.
La notizia si inserisce nel quadro di un progressivo disimpegno della banca italiana dalla Russia, complice anche il diktat Bce ad uscire dal Paese. Lo scorso 7 maggio, nel corso della presentazione dei conti del primo trimestre, Orcel ha sottolineato che «a quanto ne so ogni singola banca in Europa che ha un’esposizione alla Russia di qualunque dimensione ha ricevuto la lettera» con cui la Bce chiede di ridurre l’esposizione verso Mosca. Nel contempo il banchiere ha precisando che l’esposizione cross border di UniCredit sulla Russia è scesa del 91% in due anni e la presenza locale del 67%. «La nostra strategia e’ di continuare a farlo in modo ordinato e accelerato», ha spiegato. In questo modo «l’esposizione cross border sarà azzerata nei prossimi 12-15 mesi e la banca locale sarà significativamente più piccola».
A interessarsi della vicenda giudiziaria di Mosca è anche la Farnesina, che lunedì, nel prossimo tavolo ad hoc attivato dal ministro Antonio Tajani con le aziende e le istituzioni impegnate nel mercato russo, esaminerà il caso.
Intanto, sul fronte societario, UniCredit punta a razionalizzare i propri servizi di custodia in Germania e in Italia, che attualmente ha esternalizzato a due diversi soggetti. La banca di piazza Gae Aulenti mira infatti ad avere un unico partner per entrambi i Paesi e, in questo senso, avrebbe già preso contatti con alcune banche depositarie tra cui Bnp Paribas, Société Générale e Caceis di Credit Agricole per capire eventuali proposte, secondo quanto riportato ieri da Bloomberg. I colloqui sono in una fase preliminare e non c’è certezza che si tradurranno in un accordo. Non è peraltro da escludere che UniCredit possa anche decidere di internalizzare alcune delle attività. L’obiettivo di fondo rimane quello di ridurre i costi, migliorare i servizi e snellire ulteriormente la struttura della banca.