“No, non è stata una sentenza politica. È stato un processo politico. Perché io ero il leader di un partito, ho avuto alti incarichi, e per la cornice politica in cui quei fatti si svolsero e proseguirono“. Gianfranco Fini rilascia un’intervista al Corriere della Sera all’indomani della sentenza che lo ha condanna a due anni e otto mesi per la vicenda della casa di Montecarlo.
La differenza, prosegue Fini, è che “non c’è stato accanimento. Sono stato assolto per tutti i casi di accusa che implicavano il reato di riciclaggi”. E ancora: “È stato un processo paradossale con una sentenza illogica perché sono stato assolto da tutti i reati collegati agli effetti di quella vendita. Per tutti i fatti che la Procura mi addebitava, è stato deciso che o non costituissero reato, o non li avevo commessi. Quindi quale sarebbe la mia colpa? Non aver previsto nel 2008 quello che sarebbe poi successo nel 2015?”. Sebbene si trattasse della sua compagna, di suo cognato e di suo suocero “io non sapevo. Non esiste una prova, una dichiarazione, un fatto che testimoni l’opposto. Se ci fosse stata, la condanna doveva essere per tutti i capi di imputazione. Attendo le motivazioni. E naturalmente conto che in appello arrivi l’assoluzione piena”.
Fini nega di avere smesso di fare politica attiva a causa del processo: “Sì e no. Mi dava intima sofferenza chi magari mi accusava conoscendomi, Storace lo fece, ora siamo tornati amici, e chi ha cavalcato la tigre della delegittimazione, e lo hanno fatto soprattutto in ambienti di destra. Poi io ho votato convintamente Meloni, e convintamente ho deciso di lasciare la politica attiva”. Anche se assolto “avrei continuato a fare quello che facevo prima. Ritengo che ci siano stagioni nella vita, anche nella politica. Oggi tocca ai giovani portare avanti il Paese”. Con Berlusconi “non ci siamo più né visti né sentiti. Ma quando è morto, ho scritto quello che pensavo: era un uomo di grande umanità”.
E all’ultima domanda “Come esce Gianfranco Fini da questa giornata” l’ex presidente di An risponde così: “Cito le parole del mio avvocato Sarno, che con Grimaldi ringrazio molto: ”A un cliente qualsiasi avrei detto abbiamo stravinto, ma siccome sei Fini sono furioso, perché ne va di mezzo la tua onorabilità”. Ma io sono certo che arriverà presto il momento della verità“.